Elezioni presidenziali in Siria del 2014

Elezioni presidenziali in Siria del 2014
StatoBandiera della Siria Siria
Data3 giugno
Bashar al-Assad (cropped).jpg
Hassan al-Nouri.jpg
Candidati Bashar al-Assad Hassan al-Nouri Maher Hajjar
Partiti Partito Ba'th Iniziativa Nazionale Indipendente
Voti 10.319.723
92,20%
500.279
4,47%
372.301
3,33%
Presidente uscente
Bashar al-Assad

Le elezioni presidenziali in Siria del 2014 si tennero il 3 giugno. Si è trattato delle prime elezioni presidenziali pluripartitiche da quando il Partito Ba'th si è impadronito del potere, ossia dal colpo di Stato del 1963. Nell'aprile 2014, il Presidente Bashar al-Assad aveva annunciato la sua candidatura per un terzo mandato presidenziale.

A causa della guerra civile, all'epoca la Siria aveva il più alto tasso di rifugiati al mondo, ed il voto per i rifugiati in certi Paesi esteri cominciò nelle ambasciate siriane molti giorni prima della data prestabilita per la Siria[1]. Gruppi d'opposizione locali, ma soprattutto esteri, boicottarono le elezioni[1][2], ed il voto non si tenne in molte regioni sotto il controllo dei ribelli anti-governativi[3]. Le aree sotto il controllo delle milizie curde impedirono lo svolgimento delle votazioni poiché il governo si era rifiutato di riconoscere l'autonomia regionale curda, ma alcuni si trasferirono nelle aree controllate dal governo per votare[4].

Alcuni gruppi di ribelli giurarono di boicottare le elezioni in qualunque modo possibile, anche attraverso il bombardamento dei seggi e delle aree controllate dal governo[5][6][7][8]. Invece, l'Unione Islamica Ajnad al-Sham, la Legione Sham, l'Esercito dei Mujaheddin ed il Fronte Islamico dichiararono che non avrebbero colpito i votanti, ma invitarono le persone a restare nelle proprie abitazioni qualora il governo lo avesse fatto. In realtà, ben 50 persone morirono per via dei bombardamenti dei ribelli[9].

Le elezioni furono vinte da Bashar al-Assad, che pronunciò il giuramento per il suo terzo mandato presidenziale da sette anni il 16 luglio nel palazzo presidenziale di Damasco[10]. Il Consiglio di cooperazione del Golfo, l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America non riconobbero le elezioni, considerandole illegittime[11][12][13][14]. I membri di questa coalizione sono stati accusati dal governo siriano di aver trasformato la guerra civile in un'invasione della Siria, violando la legge internazionale dell'ONU, e di fornire materiale e supporto finanziario ai gruppi terroristici[15][16][17][18][19][20]. Il tentativo di organizzare delle elezioni nel corso di una guerra civile è stato criticato dal segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon[21], e secondo alcuni non ci sarebbero stati abbastanza controlli[22]. Benché i governi di 30 Paesi[23][24][25] abbiano dichiarato che le elezioni sono state "libere, chiare e trasparenti"[26][27], gli studiosi considerano generalmente le elezioni del giugno 2014 come non democratiche e fraudolente[28][29][30], e con risultati fabbricati a tavolino[31][32].

  1. ^ a b Syrian expats in Lebanon flock to vote for Assad, CBS News, 29 maggio 2014. URL consultato il 29 maggio 2014.
  2. ^ Assad's Win Is Assured, but Limits Are Exposed, in The New York Times. URL consultato il 19 febbraio 2015.
  3. ^ Iran Guards commander killed in Syria: reports. URL consultato il 19 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2014).
  4. ^ Wladimir van Wilgenburg, Syria's Kurdish region to boycott presidential elections, in Al-Monitor. URL consultato l'8 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2014).
  5. ^ Syrian govt to do utmost to 'create environment of safety and security' during elections, RT, 3 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  6. ^ Syrians flee as rebels vow to wreck poll, su thetimes.co.uk, The Times, 3 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  7. ^ Syria election: A ballot amid a battle, 3 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  8. ^ 5 things to know about Tuesday's presidential election in Syria, Macleans, 2 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  9. ^ Edward Dark, Rebels shell Aleppo as Syria votes, in Al-Monitor. URL consultato l'8 giugno 2014.
  10. ^ Al Assad sworn in in ‘farcical’ inauguration, 16 luglio 2014. URL consultato il 13 marzo 2015.
  11. ^ Arab League criticizes Syrian election plan, in Reuters. URL consultato il 19 febbraio 2015.
  12. ^ GCC slams Syrian elections as ‘farce’ (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2014).
  13. ^ Syria election: Bashar al-Assad re-elected president in poll with 'no legitimacy', ABC, 4 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  14. ^ Sam Tarling, Inside Aleppo: the people refusing to leave Syria's shattered city, in Telegraph, 5 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  15. ^ A Bitter Pill To Swallow: Connections Between Captagon, Syria, And The Gulf, in Columbia Journal of International Affairs. URL consultato il 15 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2019).
  16. ^ Arming Syrian rebels: Where the US went wrong, in BBC News. URL consultato il 15 dicembre 2016.
  17. ^ U.S. Support for Al Qaeda-Linked Rebels Undermines Syrian Ceasefire, su huffingtonpost.com. URL consultato il 15 dicembre 2016.
  18. ^ The U.S. Has Delivered Ammunition to Syrian Rebels Fighting ISIS, http://time.com/4070996/us-syria-rebels-russia-airdrop-isis/. URL consultato il 15 dicembre 2016.
    «"Military officials have not yet confirmed what type of ordnance was sent or who exactly received it, according to Reuters."»
  19. ^ The Provision of Arms and ‘Non-lethal’ Assistance To Governmental And Opposition Forces (PDF), in University of New South Wales Law Journal. URL consultato il 15 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2017).
    «"the ICJ has continuously held, there is no ‘right for States to intervene, directly or indirectly, with or without armed force, in support of an internal opposition in another State"»
  20. ^ British aircraft took part in air strike that killed dozens of Syrian soldiers, Ministry of Defence confirms, in The Independent. URL consultato il 15 dicembre 2016.
  21. ^ (EN) Syrian election will undermine political solution: U.N.'s Ban, su mobile.reuters.com. URL consultato il 4 giugno 2014.
  22. ^ Liz Sly e Ahmed Ramadan, Syrian election sends powerful signal of Assad's control, su The Washington Post, 3 giugno 2014. URL consultato il 3 settembre 2016.
  23. ^ https://timesofindia.indiatimes.com/world/middle-east/Foreign-delegation-in-Syria-slams-West-endorses-elections/articleshow/36069541.cms
  24. ^ Copia archiviata, su kohraam.com. URL consultato il 19 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2015).
  25. ^ Foreign delegation in Syria slams West, endorses elections, in The Times of India. URL consultato l'8 giugno 2014.
  26. ^ International observers say Syrian elections were transparent, 4 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2014).
  27. ^ Kerry calls Syrian presidential vote 'meaningless', Al Jazeera America, 4 giugno 2014. URL consultato il 3 settembre 2016.
  28. ^ Nicholas Cheeseman, How to Rig an Election, Yale University Press, 2019, pp. 140–141, ISBN 978-0-300-24665-0, OCLC 1089560229.
  29. ^ (EN) Pippa Norris; Ferran Martinez i Coma; Max Grömping, The Year in Elections, 2014, in Election Integrity Project, 2015. URL consultato il 19 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2021).
    «The Syrian election ranked as worst among all the contests held during 2014.»
  30. ^ (EN) Mark P. Jones, Presidential and Legislative Elections, su oxfordhandbooks.com, 2018, DOI:10.1093/oxfordhb/9780190258658.001.0001, ISBN 9780190258658. URL consultato il 19 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2018).
    «unanimous agreement among serious scholars that... al-Assad's 2014 election... occurred within an authoritarian context»
  31. ^ (EN) Andrew Gelman, Why it's pretty obvious the Syria vote totals are fabricated, in Washington Post, 10 giugno 2014. URL consultato il 19 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2015).
  32. ^ (EN) Syria's Phony Election: False Numbers and Real Victory, su carnegie-mec.org. URL consultato il 19 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2021).

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